IOTA e Raiblocks sono due criptovalute non molto conosciute che mirano ad integrarsi nell'”internet delle cose”. Sicuramene lontane dal livello di fama raggiunto dal Bitcoin. Eppure consegnano la cifra della creatività che il mondo crypto è in grado di esprimere. La loro portata innovativa, nonostante i numeri ristretti, è infatti indubbia.
Perché proprio IOTA vs Railblocks? Semplice: sono rivali naturali. Lo sono non tanto per le tecnologie cui fanno riferimento, che comunque sono diverse, quanto perché rispondono alla medesima esigenza.
IOTA e Railblocks: due soluzioni al medesimo problema
Nonostante il successo che le criptovalute hanno incontrato nell’ultimo anno, esse conservano ancora alcune pesanti criticità. Per esempio, la difficoltà a essere utilizzate…. Come valute. Può sembrare un ossimoro, ma non lo è. La tecnologia delle blockchain, se da un lato conferisce un certo grado di sicurezza, dall’altro lato rallenta le transazioni. Un mezzo di pagamento che impone transazioni molto lunghe, è chiaro, non può essere definito tale.
IOTA e Railblock, a modo loro e con approcci completamente diversi, superano il modello classico delle blockchain, sebbene si lasciano scappare, chi da un lato chi dall’altro, un lembo della coperta la quale, nella dicotomia “velocità vs sicurezza”, appare ancora troppo corta.
Le soluzioni di IOTA e Railblocks
IOTA ha tagliato la testa al toro. Le blockchain sono lente? Allora niente blockchain. Al posto di queste ultime utilizza The Tangle, che è una specie di libro mastro molto leggero che funge da registro. Il pregio di questo sistema è che permette una scalabilità potenzialmente infinita, e quindi offre l’ambiente ideale per realizzare direttamente le microtransazioni. Da qui, la velocità delle transazioni stesse. Tuttavia è inevitabile: The Tangle, almeno in linea teorica, è meno sicuro delle blockchain.
Railblocks utilizza un approccio completamente diverso. Conserva la tecnologia delle blockchain ma la stravolge completamente. Nello specifico, agisce su un doppio binario: da un lato c’è la blockchain classica, che riporta tutte le transazioni di tutti gli utenti. Dall’altro una blockchain privata, che funge un po’ come estratto conto. Quando si verifica una transazione, vengono modificate immediatamente le blockchain private dell’acquirente e del venditore. Solo dopo, con relativa calma, viene tutto riportato alla “blockchain” madre. Anche qui, è tutta ancora da provare la tenuta, lato sicurezza, di questo sistema.
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